mercoledì 19 marzo 2008

lunedì 10 marzo 2008

Alcuni video consigliati dal team VF

Rari, inusuali, sorprendenti, semplicemente belli...

Artavazd Peleshian - "Verj"(End) (1994)



Glenn Gould plays Bach (Partita #2)



Heima di Sigur Rós (2007) Versione integrale di 97'21"!

domenica 9 marzo 2008

Crepe Urbane

Dalla mailing-list di Interno 4 Bologna il progetto di un gruppo/rivista che suona molto terzo paesaggio:

Progetto CREPE URBANE *Mercoledì 12 marzo 2008 ore 21,30 * Libreria Modo Infoshop Bologna.

CREPE URBANE è fatto da un collettivo di persone che si è formato circa un anno fa attorno al progetto CRITICAL GARDEN, una due giorni tenuta a xm24 alla scoperta del verde urbano spontaneo, della sua capacità di riprendersi gli spazi abbandonati dalle attività umane. Contemporaneamente incontri con le ancora piccole esperienze italiane di giardinaggi abusivi e critici nelle aree urbane. Orticultori in areeresiduali, ma anche guerriglieri verdi che si riappropriano di spazi vuoti piantando e seminando...

Per scaricare il primo numero:http://crepeurbane.noblogs.org/

venerdì 22 febbraio 2008

velvet factory magazine



presto nelle vostre camerette.

sabato 16 febbraio 2008

Internet mon amour: Geert Lovink

Qu'est qu'on risque sur Internet? Le réseau des réseaux a infiltré nos vies, nos économies, nos pratiques sociales et culturelles, transformant et bouleversant l'économie, les relations humaines et notre rapport au monde. Pourtant, le Web,le P2P, les chats et autres transferts de données informatiques restent l'objet de fantasmes plus ou moins médiatiques, entre mirages d'une réussite facile (hier la «bulle» de la Net-économie, aujourd'hui le Web 2.0) et craintes du grand méchant pédophile, d'un terrorisme en réseau ou d'un piratage généralisé.
A l'initiative d'«artisans» du réseau (chercheurs, artistes, critiques, observateurs et activistes), les rencontres «Internet mon amour», dans le cadre de la programmation Troisième OEil du centre Pompidou, proposent de tisser des liensentre ces réseaux immatériels et le monde de la pensée (écrivains, biologistes, économistes, philosophes…). Parce que les enjeux artistiques, culturels,économiques, politiques, sociaux et identitaires d'Internet dépassent largement ses acteurs.

Les rencontres « Internet mon amour » proposent d'envisager ensemble au cours d'après-midi du dimanche, les problématiques liées à ces pratiques. Pour inaugurer ce rendez-vous, les rencontres ont invité un témoin privilégié de l'évolution des nouveaux médias, Geert Lovink, activiste, critique d'art et co-fondateur de la liste de diffusion Nettime en 1995. Le directeur de l'Institut des Cultures en réseau d'Amsterdam organise de nombreuses manifestations internationales (dernière en date, Vidéo Vortex, en janvier). Il est l'auteur de nombreux ouvrages, dont aucun traduit en français… Dernier publié : « Zero Comments: Blogging and Critical Internet Culture » (Paperback, 2007).
Dialogueront avec lui Géraldine Gomez, curatrice au Centre Pompidou, David Guez, artiste hacktiviste qui présentera une performance liée à un projet autour des réseaux sociaux (http://rg2012.hypermoi.net) , Valentin Lacambre, figure historique de l'Internet indépendant français, fondateur d'Altern et de Gandi, Nathalie Magnan, tacticienne des médias et cyberféministe, Albertine Meunier, net-artiste, Annick Rivoire, créatrice du site poptronics.fr, Anne Roquigny, curatrice nouveaux médias…

http://www.internetmonamour.fr
Une production du Centre Pompidou
en partenariat avec Poptronics,
l'agenda des cultures électroniques
(http://www.poptronics.fr)

Rencontres
Faut-il avoir peur du Web 2.0 ?
Invité : Geert Lovink, théoricien des
médias, critique d'art et activiste
Dimanche 17 Février 2008, Centre Pompidou,
18:00-20:00, dans le cadre du cycle Troisième Oeil,
Petite salle, entrée libre.

mercoledì 6 febbraio 2008

Cosa succede nel Lab

In settimana si sono verificati vari fatti straordinari. Uno di questi è l'ormai leggendario prodigio della "guarigione di internet" per mezzo dell'imposizione delle mani. I mormorii ormai si sono ormai sparsi per tutta la provincia, ma per proteggere la sua incolumita non possiamo rivelare l'identità del guaritore.
E' stata sospettata inoltre una residenza abusiva di Christo nella tromba delle scale, rivelatasi poi niente più che una pittoresca conseguenza del giorno di bucato.
Purtroppo non abbiamo documentazione fotografica.

Per quanto riguarda gli affari mondani invece, è in corso di preparazione una chiacchierata con Gilles Clèment che sarà a Vicenza per il decimo appuntamento di Creative R’evolution, una serie di incontri di raccordo tra cultura, impresa e territorio sul tema del genius loci con tre declinazioni: paesaggio e città, produzione e società, arte e sviluppo.
La nostra inviata francofona per l'occasione sfoggerà il nostro nuovo logo disegnato da Stefano Tonti, ma che vi terremo in segreto ancora per un po'.

L'intervista verrà poi pubblicata sul primo numero del magazine cartaceo che stiamo progettando, un foglio gratuito mensile che illustrerà i progetti della Factory e con ampio spazio dedicato a idee a progetti esterni che hanno attirato la nostra attenzione.

L'invasione dello spazio fisico, vista la stagione, comincerà ad insediare la sala Vertigo nelle serate d'apertura del club, pur nei rigorosi limiti imposti dalla legge. Per il momento è in corso di ritrutturazione l'area attualmente occupata dai computer del Rimini Lug, in quali verranno integrati in una multimediale zona relax per piedi stanchi e cervelli iperattivi.

Ringraziamo inoltre il buon dio che ci da luce fino alle 18.

giovedì 24 gennaio 2008

I codici QR (Semacode) e la realtà aumentata


Ultimamente capita spesso di scorgere alcuni di questi mosaici in bianco e nero posizionati su poster, volantini, flyer, riviste e altre superfici analogiche, apparentemente senza alcun senso.

Il loro funzionamento è simile a quello dei codici a barre, ossia un' informazione decrittabile con l'opportuno dispositivo, ma le informazioni in questione sono dei link multimediali e il dispositivo è un qualsiasi telefonino cellulare provvisto di fotocamera.
Facendo una fotografia al codice il link è decrittato dal software e automaticamente aperto in una finestra del browser del telefonino, allargando i limiti dell' ipertesto al di fuori dell'ambiente digitale. Quello qui sopra, per esempio, stampato e incollato in un luogo qualsiasi (o banalmente facendone uno sticker) rimanda direttamente a questo blog.

Qui si può istantaneamente creare un Semacode, e qui si può scaricare il software per il telefono cellulare.

sabato 19 gennaio 2008

Reportage urbano e terzo paesaggio

Foto interessanti del pastificio Ghigi.

Le foto sono di Serena Borghini. C'è una sua mostra (insieme a Silvia Matteini) all'Interno4 dal 21/1 al 2/2.

Ho lasciato un commento, mi sembra molto interessante per il nostro progetto sul terzo paesaggio.

venerdì 18 gennaio 2008

Something about Facebook

An article by Tom Hodgkinson

Cartografia, percorsi urbani e gps

Once you've got the GPS bug, you'll find there's a lot more than simply knowing where you are and where you're going. There's also knowing where you've been, so you can plot your bike rides in Google Earth, geolocate your trail photos after the fact, or otherwise track your movements. This requires what's known as a GPS "logger," which is either a feature in some of the higher-end handheld GPS navigation gadgets, or a stand-alone device. I’ve used two of the stand-alone variety on robotic aerial photography planes, which is admittedly a little extreme, but the conclusions are useful for anyone just going for a walk in the park.
[...]

da: http://www.kk.org/cooltools/archives/002547.php

lunedì 14 gennaio 2008

un atlante di cartografia radicale

We define radical cartography as the practice of mapmaking that subverts conventional notions in order to actively promote social change.
The object of critique in An Atlas of Radical Cartography is not cartography per se (as is generally meant by the overlapping term critical cartography), but rather social relations.

An Atlas of Radical Cartography provides a critical foundation for an area of work that bridges art/design, cartography/geography, and activism. The maps and essays in this book provoke new understandings of networks and representations of power and its effects on people and places. These new perceptions of the world are the prerequisites of social change.

domenica 13 gennaio 2008

incontro con Stefano Tonti

Il 10 gennaio 2008 all'interno del ciclo Velvet Workshops, il Lab ha ricevuto la visita di Stefano Tonti, grafico eccelso che si occupa di progettazione grafica per eventi e istituzioni artistiche e culturali.
Stefano ci ha mostrato molti dei suoi lavori dei quali abbiamo apprezzato l'estetica minimale, elegante e sempre efficace. Abbiamo cercato di intuire quale potesse essere il minimo comune denominatore di queste caratteristiche ed il ruoli connessi di semplicità ed elementi spiazzanti.
Ne abbiamo approfittato per ottenere preziosi consigli in merito ai .pdf (presentazione e magazine mensile) che stiamo progettando, riflettendo anche sulle potenzialità di un' estetica globale di velvet factory e la creazione di un logo.
Stefano ha inoltre arricchito il nostro archivio lasciandoci una consistente raccolta di materiali editoriali da lui creati graficamente, e dai quali sicuramente trarremo (umilmente!) ispirazione. Alcuni suoi lavoro sono visionabili anche sul suo sito.
Speriamo in futuro di poter ricevere altre "lezioni" altrettanto piacevoli, magari nell'ambito leggermente allargato di un incontro della nostra velvet school.





mercoledì 9 gennaio 2008

OpenMoko


Oggi ho avuto un' epifania. Entrata come ogni giorno nella sala lettura della biblioteca, ho posato i libri, ho tolto di tasca il bloc notes, il calendario, il quaderno, dal cappotto tre matite, una penna il cui inchiostro è sparso su quasi tutti i miei vestiti, due post-it con la colla polverosa e alcuni flyer con degli appunti sul retro, e improvvisamente tutto ciò mi parso ingenuamente comico. Quando mi hanno chiesto, via sms, di controllare alcuni orari dei treni, mi sono ricordata di non avere con me il computer portatile (troppo peso con tutto il resto, e meno tentazioni) ma di avere il wireless dappertutto. Per la prima volta ho pensato che in qualche modo un palmare avrebbe potuto migliorarmi significativamente la vita e quell'ultimo esemplare di telefono senza macchina fotografica, che conservo gelosamente, ha d'un tratto perso fascino, facendomi considerare quantomeno il potenziale possesso di un piccolo device polivalente e realmente portatile.
Oltre alla irrazionale difesa della semplicità e lo sprezzo per la febbre dell'aggiornamento tecnologico, vi sono alcuni motivi più terreni che mi hanno sempre reso indesiderabile un cosiddetto smartphone (o i suoi predecessori) come l'osannata ultima macchinetta Apple.
La sola idea di possedere un piccolo computer che si presenta idealmente come un dispositivo tuttofare e adattabile al suo possessore (caratteristica che è resa esplicita quantomeno dal suo stesso nome), e che allo stesso tempo limiti significativamente il suo utilizzo rendendo inaccessibili i canali che permetterebbero di renderlo davvero adeguato ad ogni (o quasi) immaginabile utilizzo, è un pensiero che non trovo nè confortevole nè sintomatico di fiducia. Allo stesso tempo, il compromesso che ne comporterebbe l'acquisto, sarebbe ben lontano da giustificare il suo costo, visto che la sua rigidità non ne aumenterebbe di sicuro la speranza di vita nè la possibilità di soppiantare un certo numero di altri dispositivi che già utilizziamo.
Ma il ragionamento in questione non ha avuto il tempo necessario di raggiungere la questione, visto che quella seppur piccola quantità di lucidità di cui può vantarsi questo decennio si è ad un tratto materializzata in OpenMoko, il cellulare opensource.
Pur essendo a quasi totale digiuno di materia informatica, posso comunque constatare come questa nuova macchinetta sia ideata utilizzando una certa dose di saggezza che permette di considerare quantomeno la possibilità che sia realmente utile.
Utilizzando Linux, OpenMoko permette l'installazione di qualsiasi (o quasi) applicazione, che ovviamente i più secchioni possono anche costruirsi ad hoc. Rende inoltre possibile l'utilizzo di qualsiasi gestore GSM, con anche la possibilità di usare due schede SIM contemporaneamente; ha una memoria espandibile, una batteria sostituibile, e un costo giustificabile.

[foto di Ross Burton]


lunedì 7 gennaio 2008

Cosa succede nel Lab

Con la graziosa compagnia di due termosifoni portabili, un bollitore, ed una rurale ma agguerrita rete wireless, gli operai della Velvet Factory si radunano ogni giorno attorno ad una ciabatta elettrica sormontata da un confortevole tavolo di legno. Una selva di computer bianchi, probabilmente della stessa marca dei termosifoni, affolla il piano di lavoro, in modo da assicurare un minimo apporto di calore anche alle estremità superiori, nonchè un' apparente dignità all'ambiente di lavoro che altrimenti non potrebbe fondarsi che sulla quotidiana degustazione di biscotti.
Nella fattispecie le seguenti attività sono in corso di elaborazione:

  • riorganizzazione e miglioramente di varie aree del sito velvet.it
  • creazione di nuove aree di archivio storico e approfondimento
  • ideazione e realizzazione di un pdf magazine gratuito
  • creazione di un database comprendente tutte le informazioni che sono state e verrano raccolte nell'ambito del progetto Rimini Atlas
  • collaborazione con Velvet Club nell' ideazione del nuovo flyer
  • attivazione dello streaming sperimentale di Radio Velvet
  • ricerca, riflessione e sperimentazione sulle nuove forme comunicazione e creazione che agiscono sia negli spazi web che in quelli fisici
  • realizzazione del programma delle residenze per il 2008

sabato 5 gennaio 2008

il fascino dell'icona barrata


Nauseati ormai dalla la noia dello scatto facile, i fotografi d' assalto si ricordano che non tutto il mondo è fotografabile. O almeno non legalmente.
Nasce così lo sport estremo della fotografia abusiva, con tanto di archivio comune di foto fatte "quando non avreste potuto farlo": strictly no photography.
Un' area non battuta da SNP è però la fotografia di luoghi normalmente non visibili o volutamente impenetrabili ed oscurati. Un esempio sono le zone militari sensibili, che nelle ortofoto (con le quali è tappezzato il nostro lab!) sono grossolanamente sostituite da una fetta di bosco o da una bucolica piantagione cittadina.

sabato 15 dicembre 2007

(quasi) nuovi approcci alla visualizzazione delle informazioni

Nell' improvviso emergere dei contenuti con il quale si propone di differenziare definitivamente la rete dagli altri media informativi, è sorta la questione riguardante l'efficacia dei metodi di visualizzazione delle informazioni. Pur essendo ormai diffusi espedienti quali i web feed e i tag, il modo in cui questi vengono sottoposti all'attenzione di chi sta navigando è ben lontano dall'essere universale e standardizzato. Uno dei motivi è la presenza o meno di obiettivi di interesse da parte di chi fornisce le informazioni, ossia il grado di libertà e autonomia concesso a chi ha intenzione di riceverle (uno dei gradi più bassi, ad esempio, è la televisione). Inoltre è determinante ciò che si considera come potenzialmente interessante da parte di chi naviga. Molti metodi di visualizzazione si basano sull' evidenziare le informazioni che hanno avuto un maggior numero di lettori, altri invece sul numero delle ricorrenze di una certa parola, concetto, categoria, attributo. Difficilmente quindi si approderà ad uno standard definitivo.
Al momento però, mi pare piuttosto interessante lo spropositante livello di attenzione che viene dedicato alla ricerca di un sistema che sia efficace e, allo stesso tempo, affascinante da guardare (e, aggiungerei, pesante da caricare).
Qui c'è una classifica di quelli che vengono considerati i più "interessanti" metodi di visualizzazione di informazioni.